Urania 1367 - Metropolitan by Walter Jon Williams

Urania 1367 - Metropolitan by Walter Jon Williams

autore:Walter Jon Williams [Williams, Walter Jon]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2015-09-08T22:00:00+00:00


14

Tanto per cambiare, Constantine cerca di non sembrare se stesso. Lui e Aiah viaggiano con passaporti che Constantine ha fatto materializzare non si sa come, volano con un’aeromobile da Gunalaht fino alla Metropoli di Barchab, sulle rive del Mar di Caraqui. Constantine dichiara di essere un certo dottor Chandros, vestito con un semplice abito grigio da viaggio e pizzi discreti, con la famosa treccia nascosta da una parrucca rossastra che gli ondeggia fin sotto le spalle. Aiah è la signorina Quelger, la sua assistente. Lei non riesce a trattenersi dal pensare che un Constantine con una parrucca rossa spicchi ancora di più di uno senza.

In ogni caso, nessuno controlla mai neppure una volta i passaporti.

L’aeromobile atterra con le turbine che gemono sulla piattaforma d’atterraggio situata in cima all’albergo Vulcano, a forma di ziggurat, e Aiah, mentre con la testa che le gira ancora per la discesa cammina lungo il tetto verso l’ingresso, si accorge con sorpresa dei picchi vulcanici blu che si ergono all’orizzonte verso ovest, le creste scoscese innevate, libere dalla città grigia che avanza come un mare fino a metà dei fianchi ripidi e poi si ferma. Non aveva mai visto neppure da lontano un pezzo di terreno su cui non avessero costruito.

— I vulcani sono attivi, naturalmente — le rivela Constantine. — Quarant’anni fa, il picco più a sud, Chukmarkh, eruttò e uccise cinquantamila persone.

— È per questo che non costruiscono fino in cima? — Le sembra un peccato sprecare tutto quel potenziale di plasma.

— Troppo pericoloso.

— Sono sorpresa che la gente non ci vada comunque. — Il popolo è come un’inondazione, Aiah lo sa, si riversa in ogni spazio vuoto disponibile a meno che non gli venga impedito con la forza.

— Sono sicuro che qualcuno c’è — replica Constantine. — Ma sono necessarie troppe infrastrutture per consentire alla popolazione di vivere a lungo a quell’altitudine e con quelle escursioni termiche.

Gli ascensori e un piccolo esercito di assistenti li portano velocemente alla loro suite, tutta argento, nero e specchi. Sorya li sta aspettando con un vestito verde brillante, un vibrante contrasto cromatico rispetto allo sfondo. Aiah non si aspettava di vederla lì.

Sorya sembra tutta in movimento, la sciarpa di garza lucida e i capelli biondi striati ondeggiano, i foci d’oro uniti nella cintura tintinnano leggermente mentre si avvicina a Constantine, gli butta le braccia al collo e lo bacia con fermezza.

“Momo ama di nuovo Bobo” pensa Aiah provando un’insolita ondata di fastidio.

— Geymard ha detto di sì! — dice Sorya a Constantine con un sorriso trionfante. — Dovrai ancora parlargli, però.

Congetture ballano in precisa sequenza sul volto di Constantine. — Molto bene. È ancora qui?

— Posso organizzare un incontro in qualsiasi momento.

— E Drumbeth?

Le sopracciglia di Sorya si corrugano. — Può attraversare la frontiera, ma bisogna organizzare tutto con cura.

— Voglio fare la mia ricognizione con Aiah, prima — dichiara Constantine. — Poi avrò qualcosa da dirgli, in un modo o nell’altro.

Gli occhi si Sorya si spostano brevemente verso Aiah, solo il tempo di accennare un saluto, poi si concentrano nuovamente su Constantine.



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